CANON EF 24-70 F/2,8 L: IMPRESSIONI D'USO (Pubblicato il 27/12/2010)
Quei 4 gatti che bazzicano da queste parti oramai lo sanno. Non è questo un sito dove pubblicare test MTF, digrammi riportanti valori di distoraioni, vignettature e aberrazioni cormatiche.
Anche in questo caso, quello che intendo fare è offrire, da persona normale, le impressioni d'uso di una delle lenti più ambite, ma anche più discusse del variegato mondo Canon.
Cominciamo col dire che è una lente serie L, dunque, secondo il costruttore, della serie professioanle.
Ed effettivamente l'impressione che dà al tatto e alla vista è di una costruzione davvero molto ben realizzata. Il corpo è in materiale metallico e le ghiere di zoom e messa fuoco sono fluide e allo stesso tempo offrono la dovuta resistenza (quella dello zoom, sulle prime, può anche sembrare eccessiva, ma coi tempo ci si fa l'abitudine, fino a preferirla a quelle troppo "molli" che spesso si muovono anche quando non dovrebbero).
L'apertura massima costante f/2,8 compensa, almeno in partte, la mancanza dello stabilizzatore. Si dice che la versione II di questo obiettivo dovrebbe finalmente essere dotata di stablizzatore ottico. Onestamente fino a 50 mm non se ne sente più di tanto la necessità, ma ammetto che a 70 mm, in diverse occasioni mi sarebbe piaciuto poterne disporre per poter scattare a diaframmi più chiusi in condizioni di luce scarsa avendo una profondità di campo un po' maggiore. Con la 5d II posso compensare alzando gli ISO abbastanza serenamente, ma usato su macchine più critiche, da questo punto di vista, può essere un po' limitante.
L'AF è davvero molto buono. Silenzioso e molto veloce, il motore ultrasonico è davvero efficace. Usato in Manual Focus, come tutte le lenti moderne soffre del fatto di avere una corsa della ghiera molto ridotta (utile per velocizzare le operazioni in AF), cosa che rende l'operazione di focheggiatura (anche in Live View con ingrandimento 10x) delicata in quanto spostamenti millimetrici della ghiera modificano sensibilmente il piano di messa a fuoco.
Buono il bokeh, grazie a un diaframma a 8 lamelle dall'effetto molto arrotondato che permette una sfocatura morbida e gradevole.
La nitidezza di qeusta lente è controversa, cosa che mi fa sospettare che in commercio esistano versioni meno riuscite di altre di qeusto esemplare. In rete e sulle riviste di settore infatti si leggono commenti che lo definiscono obiettivo da ritratto, morbido, ecc...
Personalmente non sono d'accordo. Secondo la mia esperienza la lente, perlomeno al centro è molto nitida già a tutta apertura, per diventare una vera "lama" con diaframmi dell'ordine di f/5,6-f/8. Ai bordi la caduta di nitidezza è avvertibile, ma sempre entro limiti che definirei più che accettabili. Posso immaginare che, se usato su macchine APS-C, dove della lente si usa solo la parte centrale, la situazione non possa che migliorare.
La vignettatura è avvertibile, ma contenuta, a tutta apertura nelle focali grandagolari e si riduce fino a quasi a sparire chiudendo il diaframma.
Ottima la correzione della distorsione e ben controllate le aberrazioni cromatiche. Con l'uso del vistoso paraluce fornito in dotazione, il flare si riduce, anche se scattando in controluce pieno il fenomeno non è eliminabile del tutto.
I colori sono splendidi. La resa cromatica è molto buona, con tonalità leggermente calde (tipicamente Canon) e un'ottima resa complessiva.
In conclusione, la lente in questione è per me molto buona, anche se non del tutto esente da pecche che, per il costo che ha, potrebbero anche essere considerate gravi. In particolare, avrei gradito la presenza dello stabilizzatore e di una ghiera di messa a fuoco di escursione maggiore. Rispetto al fratellone 24-105 f/4 IS L, cui spesso viene paragonato, ha pregi e difetti. Innanzitutto costa di più, ha meno escursione e non è stabilizzato. Per converso ha un'apertura maggiore e a 24 mm controlla la distorsione molto meglio. Ammetto che se non avessi avuto una super occasione quando ho comprato il 24-70, forse oggi girerei col 24-105, tuttavia, ora che ce l'ho, me lo tengo ben stretto perché, una volta imparato a conviverci, è un compagno davvero formdabile.
Anche in questo caso, quello che intendo fare è offrire, da persona normale, le impressioni d'uso di una delle lenti più ambite, ma anche più discusse del variegato mondo Canon.
Cominciamo col dire che è una lente serie L, dunque, secondo il costruttore, della serie professioanle.
Ed effettivamente l'impressione che dà al tatto e alla vista è di una costruzione davvero molto ben realizzata. Il corpo è in materiale metallico e le ghiere di zoom e messa fuoco sono fluide e allo stesso tempo offrono la dovuta resistenza (quella dello zoom, sulle prime, può anche sembrare eccessiva, ma coi tempo ci si fa l'abitudine, fino a preferirla a quelle troppo "molli" che spesso si muovono anche quando non dovrebbero).
L'apertura massima costante f/2,8 compensa, almeno in partte, la mancanza dello stabilizzatore. Si dice che la versione II di questo obiettivo dovrebbe finalmente essere dotata di stablizzatore ottico. Onestamente fino a 50 mm non se ne sente più di tanto la necessità, ma ammetto che a 70 mm, in diverse occasioni mi sarebbe piaciuto poterne disporre per poter scattare a diaframmi più chiusi in condizioni di luce scarsa avendo una profondità di campo un po' maggiore. Con la 5d II posso compensare alzando gli ISO abbastanza serenamente, ma usato su macchine più critiche, da questo punto di vista, può essere un po' limitante.
L'AF è davvero molto buono. Silenzioso e molto veloce, il motore ultrasonico è davvero efficace. Usato in Manual Focus, come tutte le lenti moderne soffre del fatto di avere una corsa della ghiera molto ridotta (utile per velocizzare le operazioni in AF), cosa che rende l'operazione di focheggiatura (anche in Live View con ingrandimento 10x) delicata in quanto spostamenti millimetrici della ghiera modificano sensibilmente il piano di messa a fuoco.
Buono il bokeh, grazie a un diaframma a 8 lamelle dall'effetto molto arrotondato che permette una sfocatura morbida e gradevole.
La nitidezza di qeusta lente è controversa, cosa che mi fa sospettare che in commercio esistano versioni meno riuscite di altre di qeusto esemplare. In rete e sulle riviste di settore infatti si leggono commenti che lo definiscono obiettivo da ritratto, morbido, ecc...
Personalmente non sono d'accordo. Secondo la mia esperienza la lente, perlomeno al centro è molto nitida già a tutta apertura, per diventare una vera "lama" con diaframmi dell'ordine di f/5,6-f/8. Ai bordi la caduta di nitidezza è avvertibile, ma sempre entro limiti che definirei più che accettabili. Posso immaginare che, se usato su macchine APS-C, dove della lente si usa solo la parte centrale, la situazione non possa che migliorare.
La vignettatura è avvertibile, ma contenuta, a tutta apertura nelle focali grandagolari e si riduce fino a quasi a sparire chiudendo il diaframma.
Ottima la correzione della distorsione e ben controllate le aberrazioni cromatiche. Con l'uso del vistoso paraluce fornito in dotazione, il flare si riduce, anche se scattando in controluce pieno il fenomeno non è eliminabile del tutto.
I colori sono splendidi. La resa cromatica è molto buona, con tonalità leggermente calde (tipicamente Canon) e un'ottima resa complessiva.
In conclusione, la lente in questione è per me molto buona, anche se non del tutto esente da pecche che, per il costo che ha, potrebbero anche essere considerate gravi. In particolare, avrei gradito la presenza dello stabilizzatore e di una ghiera di messa a fuoco di escursione maggiore. Rispetto al fratellone 24-105 f/4 IS L, cui spesso viene paragonato, ha pregi e difetti. Innanzitutto costa di più, ha meno escursione e non è stabilizzato. Per converso ha un'apertura maggiore e a 24 mm controlla la distorsione molto meglio. Ammetto che se non avessi avuto una super occasione quando ho comprato il 24-70, forse oggi girerei col 24-105, tuttavia, ora che ce l'ho, me lo tengo ben stretto perché, una volta imparato a conviverci, è un compagno davvero formdabile.