RECENSIONE CANON EOS 40D
Come quella della 5D Mark II, anche questa recensione non ha pretese di scientificità e non è corredata da tabelle, dati, test e quant'altro. Per questo, ci sono mille siti che l'hanno provata a fondo e ne hanno spulciato ogni più piccola caratteristica. Le mie sono le impressioni d'uso di un utente qualunque. Potranno esserci errori o omissioni, ma probabilmente potrà anche essere utile per chi voglia sapere, alla fine, come va davvero questa macchina nell'uso di tutti i giorni in mano a un fotoamatore che, come dimostra la mia galleria, la usa un po' in ogni tipo di situazione.CORPO E COMANDI
E' la "classica" linea Canon XXD. Per chiunque abbia messo le mani un una 10/20/30D, impugnare una 40D è come sentirsi a casa. A onor del vero, al di là della differente disposizione di alcuni pulsanti secondari sul dorso, il feeling è molto simile tra questo corpo e quello della 5d Mark II. Non fosse il cupolino del pentaprisma differente (per forza, la 40d, ha il flash pop-up), si potrebbe anche confonderle. In ogni caso, la macchina sta molto bene in mano, anche in caso di mani di dimensioni generose. Il corpo è sufficientemente pesante e ben bilanciato (certo, se volete montarci davanti un 600 f/4, consiglio vivamente il Battery Grip...). e i comandi sono disposti in modo razionale. La struttura è in lega di magnesio (e non nella plasticaccia di cui sono fatte le entry-level e, ahinoi, pure l'ultima 60d). C'è il pulasntre dedicato per l'impostazione ISO (i cui valori sono visibili a mrino) e la presenza della doppia ghiera rende estremamente rapida l'operatività della macchina anche lavorando in M. Secondo le specifiche della casa, il corpo sarebbe semi-tropicalizzato. Cosa questo esattamente significhi è un mistero ignoto ai più (no dai, tecnicamente significa che è sigillato dagli agenti esterni solo lo slot della CF, il pulsante di scatto e poco più, mentre gli altri comandi non sono sigillati ma godono di un accoppiamento particolarmente accurato - ogni doppio senso è voluto...;-),. Per la mia esperienza precedente (il mio primo corpo 40d, tenuto un paio d'anni tra il 2008 e il 2009), la macchina incassa bene sia l'acquazzone isolato e imprevisto, sia la pioggerellina "bastarda" che sembra che non bagni ma che dopo tre ore ti inzuppa più di una macina del mulino bianco...tuttavia, per usi in climi tropicali o in condizioni estreme, consiglierei di prevedere qualche accorgimento.
RENDIMENTO E PRESTAZIONI
Per la mia esperienza, è e rimane l'aps-c più equilibrata mai prodotta da Canon. Attenzione, prima che si scateni qualche guerra di religione: non ho detto la migliore, né la più veloce o la più completa. Ho detto: equilibrata. I file prodotti dalla 30d sono certamente più puliti. E la 7d è senz'altro molto più completa, veloce e dall'AF stratosferico.Persino la 50d ha qualcosa in più (in particolare la microtaratura AF, oltre a un display decente). Ma l'equilibrio generale tra prestazioni del corpo e qualità del file prodotto (unitamente alla facilità e immediatezza d'uso), raggiunti con questo corpo, sono a mio parere unici nel mondo canon aps-c.
La macchina ha prestazioni velocistiche che sono atutt'oggi seconde solo a quelle della 7d (6,5 fps, AF pronto e reattivo, così come lo scatto). Il file che sforna è molto buono, a mio parere, fino a 800 ISO. Usabile, con qualche accorgimento in fase di ripresa e in post produzione, anche a 1600. LA 50d, che l'ha sotituita, è meno rapida copme fps (conseguenza dell'aumento di risoluzione da 10 a 15 mpixel) e genera un file che, pur non orrido come si legge in qualche forum, è certamente più critico da gestire, soprattutto a iso medio/alti e alti. La 60d poi è letteralmente un passo indietro, dovuto al riposizionamento che Canon ha fatto di questa fascia di mercato a seguito dell'introduzione della 7d. E la "regina" 7d, che certamente la sovrasta in termini di velocità e di AF (molto più performante, completo e personalizzabile), genera un file che, per dare il massimo, ha bisogno di molta più lavorazione (oltre al fatto che con la sua risoluzione "monstre" di 18 mpixel pretende lenti eccellenti per poter essere sfruttata appieno).
Ma come sono in fin dei conti questi 10 mpixel della 40d? Pochi, potrebbe dire qualcuno. Ed effettivamente per gli standard attuali, molti non sono di sicuro. Ma sono buoni. Il file (parlo sempre di RAW), è ben lavorabile e consente recuperi, sia nelle alte che nelle basse luci, che non sono poi così distanti da quelli consentiti dalla 5dII. Avere così "pochi" mpixel è un limite solo nei crop, dove effettivamente le possibilità sono limitate. Anche se devo ammettere che da quando ho scoperto le qualità del ricampionamento, avere file nativi da pochi mpixel non mi spaventa più di tanto in vista della stampa.
L'AF è buono. Tutti i 9 punti sono usabili (a differenza della 5dII, dove si salva il solo centrale...) poiché tutti a croce. Il centrale, con sensibilità f/2,8 a doppia croce è molto buono. Funziona benissimo in one shot e molto bene anche in AI-Servo, anche se la percentuale di errori non è insignificante (molto dipende però anche dalle qualità della lente che usate).
La raffica a 6,5 fps per me è molto buona. Sembra una piccola mitragliatrice e con una CF di buona qualità, anche scattando in raw, si riescono a gestire raffiche prolungate (circa una ventina di scatti). In jpeg la raffica è illimitata.
La presenza del flash pop-up è una comodità, soprattutto uandolo in fill-in in pieno giorno.
Difetti: l'LCD è quasi come non avercelo. A dispetto delle sue generose dimensioni (3", che per l'epoca erano tanti), ha una risoluzione bassina e soprattutto l'anteprima che la macchina genera a schermo è terribile. Ogni foto sembra fuori fuoco. Non usatelo quindi per valutare la qualità del fuoco perché vi indurrebbe a regalare la macchina al primo passante già alla prima uscita. Va bene giusto per valutare la composizione e/o dare un'occhiata all'istogramma. Manca poi la microregolazione dell'AF (possibilità introdotta con la 50d, confermata sulla 7d e incredibilmente eliminata nella 60d). Con queste risoluzioni in gioco è una pecca meno grave di quanto potrebbe sembrare, ma certamente avere questa possibilità farebbe comodo (sulla 5dII la sfrutto).
Il mirino, da quando mi sono abituato allo "schermo panoramico" della 5dII, appare piccolino e un po' buio. Ma in ambito aps-c è oggettivamente nella media e lo definirei di buona qualità.
CONCLUSIONI
Per chi oggi, nel 2012, si appresta a valutare l'acquisto di un corpo aps-c, la 40d può apparire datata. Eppure per me rimane un corpo eccellente, capace di grandi prestazioni e di regalare immagini molto buone. Come secondo corpo (l'uso a cui l'ho adibita io) è fantastica, perché completa la 5dII in tutte quelle che sono le sue carenze. Per chi poi voglia prendersi una reflex dall'impostazione professionale, dotata di corpo in magnesio, semitropicalizzata, ecc... e non abbia capitali da investire. oggi con 350/400 € si trovano usati eccellenti (la mia aveva 7.000 scatti).
Consigliatissima!
E' la "classica" linea Canon XXD. Per chiunque abbia messo le mani un una 10/20/30D, impugnare una 40D è come sentirsi a casa. A onor del vero, al di là della differente disposizione di alcuni pulsanti secondari sul dorso, il feeling è molto simile tra questo corpo e quello della 5d Mark II. Non fosse il cupolino del pentaprisma differente (per forza, la 40d, ha il flash pop-up), si potrebbe anche confonderle. In ogni caso, la macchina sta molto bene in mano, anche in caso di mani di dimensioni generose. Il corpo è sufficientemente pesante e ben bilanciato (certo, se volete montarci davanti un 600 f/4, consiglio vivamente il Battery Grip...). e i comandi sono disposti in modo razionale. La struttura è in lega di magnesio (e non nella plasticaccia di cui sono fatte le entry-level e, ahinoi, pure l'ultima 60d). C'è il pulasntre dedicato per l'impostazione ISO (i cui valori sono visibili a mrino) e la presenza della doppia ghiera rende estremamente rapida l'operatività della macchina anche lavorando in M. Secondo le specifiche della casa, il corpo sarebbe semi-tropicalizzato. Cosa questo esattamente significhi è un mistero ignoto ai più (no dai, tecnicamente significa che è sigillato dagli agenti esterni solo lo slot della CF, il pulsante di scatto e poco più, mentre gli altri comandi non sono sigillati ma godono di un accoppiamento particolarmente accurato - ogni doppio senso è voluto...;-),. Per la mia esperienza precedente (il mio primo corpo 40d, tenuto un paio d'anni tra il 2008 e il 2009), la macchina incassa bene sia l'acquazzone isolato e imprevisto, sia la pioggerellina "bastarda" che sembra che non bagni ma che dopo tre ore ti inzuppa più di una macina del mulino bianco...tuttavia, per usi in climi tropicali o in condizioni estreme, consiglierei di prevedere qualche accorgimento.
RENDIMENTO E PRESTAZIONI
Per la mia esperienza, è e rimane l'aps-c più equilibrata mai prodotta da Canon. Attenzione, prima che si scateni qualche guerra di religione: non ho detto la migliore, né la più veloce o la più completa. Ho detto: equilibrata. I file prodotti dalla 30d sono certamente più puliti. E la 7d è senz'altro molto più completa, veloce e dall'AF stratosferico.Persino la 50d ha qualcosa in più (in particolare la microtaratura AF, oltre a un display decente). Ma l'equilibrio generale tra prestazioni del corpo e qualità del file prodotto (unitamente alla facilità e immediatezza d'uso), raggiunti con questo corpo, sono a mio parere unici nel mondo canon aps-c.
La macchina ha prestazioni velocistiche che sono atutt'oggi seconde solo a quelle della 7d (6,5 fps, AF pronto e reattivo, così come lo scatto). Il file che sforna è molto buono, a mio parere, fino a 800 ISO. Usabile, con qualche accorgimento in fase di ripresa e in post produzione, anche a 1600. LA 50d, che l'ha sotituita, è meno rapida copme fps (conseguenza dell'aumento di risoluzione da 10 a 15 mpixel) e genera un file che, pur non orrido come si legge in qualche forum, è certamente più critico da gestire, soprattutto a iso medio/alti e alti. La 60d poi è letteralmente un passo indietro, dovuto al riposizionamento che Canon ha fatto di questa fascia di mercato a seguito dell'introduzione della 7d. E la "regina" 7d, che certamente la sovrasta in termini di velocità e di AF (molto più performante, completo e personalizzabile), genera un file che, per dare il massimo, ha bisogno di molta più lavorazione (oltre al fatto che con la sua risoluzione "monstre" di 18 mpixel pretende lenti eccellenti per poter essere sfruttata appieno).
Ma come sono in fin dei conti questi 10 mpixel della 40d? Pochi, potrebbe dire qualcuno. Ed effettivamente per gli standard attuali, molti non sono di sicuro. Ma sono buoni. Il file (parlo sempre di RAW), è ben lavorabile e consente recuperi, sia nelle alte che nelle basse luci, che non sono poi così distanti da quelli consentiti dalla 5dII. Avere così "pochi" mpixel è un limite solo nei crop, dove effettivamente le possibilità sono limitate. Anche se devo ammettere che da quando ho scoperto le qualità del ricampionamento, avere file nativi da pochi mpixel non mi spaventa più di tanto in vista della stampa.
L'AF è buono. Tutti i 9 punti sono usabili (a differenza della 5dII, dove si salva il solo centrale...) poiché tutti a croce. Il centrale, con sensibilità f/2,8 a doppia croce è molto buono. Funziona benissimo in one shot e molto bene anche in AI-Servo, anche se la percentuale di errori non è insignificante (molto dipende però anche dalle qualità della lente che usate).
La raffica a 6,5 fps per me è molto buona. Sembra una piccola mitragliatrice e con una CF di buona qualità, anche scattando in raw, si riescono a gestire raffiche prolungate (circa una ventina di scatti). In jpeg la raffica è illimitata.
La presenza del flash pop-up è una comodità, soprattutto uandolo in fill-in in pieno giorno.
Difetti: l'LCD è quasi come non avercelo. A dispetto delle sue generose dimensioni (3", che per l'epoca erano tanti), ha una risoluzione bassina e soprattutto l'anteprima che la macchina genera a schermo è terribile. Ogni foto sembra fuori fuoco. Non usatelo quindi per valutare la qualità del fuoco perché vi indurrebbe a regalare la macchina al primo passante già alla prima uscita. Va bene giusto per valutare la composizione e/o dare un'occhiata all'istogramma. Manca poi la microregolazione dell'AF (possibilità introdotta con la 50d, confermata sulla 7d e incredibilmente eliminata nella 60d). Con queste risoluzioni in gioco è una pecca meno grave di quanto potrebbe sembrare, ma certamente avere questa possibilità farebbe comodo (sulla 5dII la sfrutto).
Il mirino, da quando mi sono abituato allo "schermo panoramico" della 5dII, appare piccolino e un po' buio. Ma in ambito aps-c è oggettivamente nella media e lo definirei di buona qualità.
CONCLUSIONI
Per chi oggi, nel 2012, si appresta a valutare l'acquisto di un corpo aps-c, la 40d può apparire datata. Eppure per me rimane un corpo eccellente, capace di grandi prestazioni e di regalare immagini molto buone. Come secondo corpo (l'uso a cui l'ho adibita io) è fantastica, perché completa la 5dII in tutte quelle che sono le sue carenze. Per chi poi voglia prendersi una reflex dall'impostazione professionale, dotata di corpo in magnesio, semitropicalizzata, ecc... e non abbia capitali da investire. oggi con 350/400 € si trovano usati eccellenti (la mia aveva 7.000 scatti).
Consigliatissima!